Madagascar, il mio nuovo EP

Per presentare il mio nuovo EP ho scelto una data importante per me: il 18 maggio. Importante perché è il mio compleanno e importante perché sono legata alla simbologia del numero diciotto, un numero femminile connesso alle giuste cause, ai sogni che portano buoni consigli e alle conclusioni sagge, quelle dalle quali scaturisce sempre qualcosa di buono. Poi che quest’anno il 18 maggio sia un martedì, non può che farmi doppiamente felice (ricordate, è pur sempre martedì?).

Il nuovo EP Madagascar è il racconto di un viaggio che mi è rimasto nel cuore. Dal 22 dicembre 2018 al 27 gennaio 2019 sono stata in questo pezzetto d’Africa per un progetto umanitario con Beatrice Folco, amica e collega ostetrica, con cui condivido il progetto di Spazio Incanto. Il viaggio è stato in qualche modo una fuga per me. Il Natale del 2018 affrontavo un periodo difficile, non me la sentivo di affrontare feste e parenti, e così ho scelto per un pranzo natalizio a base di Litchi e Panettone in viaggio verso il Madagascar.

In quel viaggio la mia vita è cambiata.  La terra rossa, gli abbracci come linguaggio universale, odori forti, le mani sudate, wanzuburri, il non potersi muovere liberamente in quanto donne e occidentali, i serpenti e i geki, i rumori della notte, l’insetto del legno, l’idea che con il buio si dorme e con la luce si lavora, gli zebù e le galline magrissime. Così, in modo naturale, sono nati tre singoli: “Piroga”, “Mal d’Africa” e “Noi stiamo bene così”.

Piroga

È stata scritta a partire da frasi dette tra me e Beatrice, prima di addormentarci. Parole a caso su quello che ci mancava. Delirio, una canzone goliardica. Ma alla fine cosa conta nella vita? La vita e il sesso.

Mal d’Africa

Qui mi immagino quando tornerò. Perché sì, il Mal d’Africa esiste.

Noi stiamo bene così

Una riflessione per Occidentali che pensiamo di andare da loro per aiutarli, ma non sappiamo che loro stanno bene così. La povertà e la semplicità della foresta è un vivere bene, nelle grandi città c’è il degrado, fuori nella natura no. Hanno i loro rituali e i loro modi, che li fanno stare bene.

Tutti i ritmi creati per l’EP li abbiamo creati a partire da alcuni suoni che abbiamo registrato in Madagascar: la cicala, il remo che batteva sulla piroga e dentro l’acqua, i cori della chiesa durante una messa, il rumore dell’Oceano, il vento, la pioggia. Abbiamo preso tutti i suoni e siamo partiti da qui. Suoni semplici come il messaggio che il Madagascar mi ha regalato e insegnato: fai quello che puoi con gli strumenti che hai.

Madagascar è su Spotify, gli store digitali e in distribuzione da Maieutica Dischi.

Condividi su:

Articoli correlati